Di cosa si tratta

La transizione energetica rappresenta uno dei temi centrali nel dibattito globale sul futuro del nostro pianeta. Con l’obiettivo di ridurre drasticamente le emissioni di CO2 e abbandonare progressivamente l’uso dei combustibili fossili, la transizione verso fonti energetiche rinnovabili è una priorità per molti paesi, inclusa l’Italia. In questo scenario, le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) stanno emergendo come una delle soluzioni più promettenti, al fine di incentivare l’autoconsumo di energia pulita, ridurre i costi energetici e promuovere la transizione verso l’indipendenza da fonti fossili.

Chi può costituire una CER

Le Comunità Energetiche Rinnovabili possono essere costituite da:

  • cittadini;
  • enti locali;
  • associazioni;
  • condomini;
  • terzo settore;
  • cooperative;
  • enti religiosi;
  • piccole e medie imprese.

L’obiettivo delle CER è quello di fornire benefici ambientali, economici e sociali ai membri della comunità e raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione entro il 2030, rafforzando il percorso di sicurezza energetica dell’Italia e valorizzando il territorio attraverso una collaborazione finalizzata all’autoproduzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

Le CER permettono agli individui di diventare “prosumatori” di energia, cioè soggetti che non solo consumano energia, ma la producono e la condividono con altri membri della Comunità. Attraverso la creazione di reti locali, l’energia in eccesso generata da pannelli solari, turbine eoliche o altre fonti rinnovabili può essere ridistribuita tra i partecipanti, riducendo i costi e massimizzando l’utilizzo di energia pulita.

Il Decreto CER: Caratteristiche e tendenze attuali

Il Decreto sulle Comunità energetiche rinnovabili, pubblicato il 23 gennaio 2024 mira a promuovere la costituzione e lo sviluppo delle comunità energetiche rinnovabili in Italia; noto anche come “Decreto CER” rappresenta un punto di svolta per l’implementazione di quest’ultime sul territorio nazionale.

Il decreto prevede incentivi sull’energia autoconsumata sotto diverse forme:

  • Tariffa incentivante sull’energia prodotta da fonti energetiche rinnovabili e autoconsumata dai membri della CER;
  • Contributo a fondo perduto fino al 40% dell’investimento per chi crea una Comunità Energetica all’interno dei Comuni sotto i 5.000 abitanti, a valere sulle risorse del PNRR.

Ad oggi, secondo i dati del GSE, risultano attive 174 configurazioni, distribuite come segue:

  • 134 Gruppi di Autoconsumo Collettivo (GAC);
  • 40 Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).

La distribuzione sul territorio nazionale delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e dei Gruppi di Autoconsumo Collettivo (GAC) evidenzia una notevole variazione geografica. Nel Nord Italia si registrano 107 GAC e 17 CER, mentre nel Centro Italia sono presenti 12 GAC e 9 CER. Nel Sud Italia e nelle Isole, infine, troviamo 15 GAC e 14 CER.

Come accedere all’agevolazione

Le domande per il contributo possono essere presentate tramite il portale telematico del GSE, fino al 31 marzo 2025.

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