Con l’obiettivo di rendere gli edifici europei più sostenibili dal punto di vista energetico, l’UE ha pubblicato l’8 maggio 2024 sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, la Direttiva (UE) 2024/1275 “Case green” (EPBD – Energy Performance of Building Directive).

La Direttiva “Case Green” ha come obiettivo principale ridurre significativamente il consumo energetico degli edifici, poiché il settore edilizio comunitario rappresenta circa il 40% del consumo energetico e il 36% delle emissioni dirette e indirette di gas ad effetto serra legate all’energia.

Tra i principali obiettivi della direttiva troviamo anche:

  • la riduzione delle emissioni di CO2: incentivare la riqualificazione energetica degli edifici per raggiungere un patrimonio edilizio a emissioni zero entro il 2050;
  • il miglioramento delle prestazioni energetiche: introdurre standard minimi di efficienza energetica per gli edifici residenziali e non residenziali;
  • il rinnovamento del patrimonio edilizio esistente: stabilire obblighi di ristrutturazione per gli edifici con le peggiori prestazioni energetiche.

Il Quadro Comunitario di riferimento:

La Direttiva Case Green si inserisce nel quadro delle politiche europee sulla transizione verde, del pacchetto Fit for 55 e del Green Deal europeo, mirati a rendere l’Europa il primo continente ad impatto climatico zero entro il 2050, con traguardi intermedi entro il 2030.

La Direttiva prevede che ogni Stato membro stabilisca un Piano nazionale di ristrutturazione degli edifici per garantire la ristrutturazione del parco nazionale di edifici residenziali e non residenziali, sia pubblici che privati, al fine di ottenere un parco immobiliare decarbonizzato e ad alta efficienza energetica entro il 2050. 

Secondo la Direttiva EPBD, ogni Piano nazionale di ristrutturazione dovrà contenere le seguenti informazioni: 

  • una rassegna del parco immobiliare nazionale per tipi di edifici, compresa la rispettiva quota nel parco immobiliare nazionale, epoche di costruzione e zone climatiche differenti;
  • una tabella di marcia con obiettivi stabiliti a livello nazionale e indicatori di progresso misurabili;
  • una rassegna delle politiche e delle misure, attuate e previste, a sostegno dell’esecuzione della tabella di marcia;
  • una panoramica del fabbisogno di investimenti per l’attuazione del piano nazionale di ristrutturazione, delle fonti e delle misure di finanziamento, delle risorse amministrative per la ristrutturazione degli edifici;
  • le soglie per le emissioni operative di gas a effetto serra e per il consumo annuo di energia primaria di un edificio a emissioni zero, nuovo o ristrutturato;
  • le norme minime di prestazione energetica per gli edifici non residenziali;
  • la traiettoria nazionale per la ristrutturazione del parco immobiliare residenziale;
  • una stima affidabile del risparmio energetico atteso e dei benefici in senso lato.

Per quanto riguarda il quadro nazionale, ogni Stato membro dovrà predisporre il proprio piano nazionale di ristrutturazione entro la fine del 2025, all’interno del quale dovranno essere inseriti anche gli obiettivi entro il 2030.

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